lunedì 30 gennaio 2012

Parla Donne ultraviolette

Diamoci dentro, generosamente.
Come Donne ultraviolette esprimiamo l’invito a promuovere una vera RETE DELLE RETI DELLE DONNE con tolleranza e generosamente, senza protagonismi e senza barriere, senza illudersi di essere capite e apprezzate da tutte, ma restando – anche davanti ad eventuali chiusure, diffidenze e opposizioni - aperte a tutte e senza preclusioni. 
Dare il massimo per la sua realizzazione in modo davvero disinteressato, e con piena fiducia nella sua utilità, sono per noi le condizioni di un sicuro successo. Ma questa è anche conditio sine qua non.. riteniamo cioè indispensabile questo spirito per fare una cosa veramente nuova, capace davvero di farci fare un grande passo avanti. Con questa assoluta certezza ci impegneremo a fare del nostro meglio per la sua riuscita.
L'altro aspetto su cui ci preme porre l'accento sono i 2 temi centrali del progetto/manifesto su cui nasce questa rete:
1. L’UNIONE NELLA TRASVERSALITA’ IN NOME DEL BENE COMUNE
2. LA CENTRALITA’ DEL RUOLO DELLA DONNA PER LA DEMOCRAZIA

La nostra è evidentemente un’ALLEANZA di GENERE: che tuttavia NON si oppone al genere maschile ma, oltre a opporsi al maschilismo, fa piuttosto appello a tutte le risorse del genere femminile per offrire il proprio apporto di cambiamento e di evoluzione. Il cambiamento che vogliamo deve riguardare noi, le donne, perché migliori la nostra condizione nel mondo. Ma la nostra certezza è che questo progresso implichi, in modo diretto e immediato, un miglioramento per il mondo e per l’intera umanità. Ecco perché riteniamo, fra i nostri compiti più urgenti, capire (e far capire) che i diritti delle donne sostengono concretamente:
• da un lato, la DEMOCRAZIA contro le dittature,
• dall’altro, la SOSTENIBILITA’ contro la distruzione ambientale.
Riteniamo infine centrali il tema della trasversalità come ricchezza, e quello dell’etica che deve stare alla base delle nostre azioni.
Le donne sono esseri di tutte le tipologie: una categoria attraversata da ogni tipo di condizioni e convinzioni; è dunque evidente che in un vero movimento delle donne, di tutte le donne, la trasversalità stessa sia un fatto ineludibile. Cosa che a molte appare come un ostacolo che rende velleitaria la solidarietà di genere stessa. 
Bene: invece noi lo riteniamo un fattore dirompente, che può divenire la nostra arma più preziosa. Ma perché questo avvenga è necessario superare, una volta per tutte, la mentalità delle “etichette”, con il preistorico ricorso ai linguaggi della politica ammuffita, così come a categorie ormai vuote come “destra” e “sinistra”. Basta: è necessario ridefinire NUOVI riferimenti e strumenti. 
Non ci illudiamo certo che possano sparire gli "schieramenti".. ma siamo DETERMINATE a cercare “spartiacque” diversi, al di là di schemi e ideologie ormai decomposti: qualcosa che metta sul piatto la comprensione che l’umanità è un solo organismo e che ogni soluzione specifica, o individuale, va studiata nel quadro più ampio del bene comune.
Non tutte le donne la pensano allo stesso modo; ma guadiamo alle donne a cui sta a cuore il bene comune, e anche per questo si battono seriamente per i propri diritti. E' con questa filosofia che, nel rispetto delle diverse visioni, pensiamo che la nostra rete debba comprendere, e cercare di valorizzare, TUTTE, e i contributi di tutte. Escludendo categoricamente solo le false proposte: quali?? quelle che celano presupposti autoritaristici e misogini (2 cose che vanno sempre insieme).

Essere davvero efficaci in questo percorso, però, richiede di comprendere il tema più cruciale, in rapporto al progetto di un vero riscatto femminile: e cioè che le donne sono usate da sempre come arma di massa contro il bene comune, e il perché.
Alla fine, proprio questo è per noi la base di tutto. E allora proviamo a guardarlo bene, spregiudicatamente, con coraggio e onestà.
Se guardiamo per un momento le cose dall'alto, ci rendiamo conto che le più potenti lobby di potere politico ed economico che si si spartiscono il mondo, anche dove appaiono contrapposte, si riuniscono sempre in una collaborazione trasversale per accordi di reciproco interesse. Anche in questo caso la TRASVERSALITA' è cruciale, costituisce anzi la base stessa del loro successo; di un patto fra i potenti ai danni di tutti. Ciò che non può essere dichiarato e rivendicato avviene da sempre dietro alle quinte, ed è ciò che conduce quasi tutti i Governi a tradire l'universale promessa di impegnarsi per il “bene comune”.
Per questa precisa ragione, il disastro in cui versa il pianeta NON è frutto (solo) di incapacità o di fallimenti: discende piuttosto dall’attenta strategia che privatizza (a vantaggio di pochi) privilegi e profitti, e socializza le perdite e le catastrofi (a danno di tutti).
In questo quadro, il “bene comune” è un pericoloso intralcio: perché, essendo sinonimo di trasparenza, partecipazione sociale, democrazia, equità, si frappone diametralmente a questo consolidato sistema e al successo dei suoi affari.
Da sempre questo meccanismo, del business privato ai danni della comunità, predomina nel mondo, eternamente replicato da un'ingiustizia sociale che si fonda su sistemi iniqui, informazione non veritiera, propagande e dittature. 
Bene: è ora di capire che lo strumento che più sostiene tutto questo insieme è, ovunque e da sempre, l’ANTAGONISMO FRA I SESSI, che ha il suo massimo strumento nella misoginia, con la violenza di genere che ne deriva.
I Governi tengono a bada la parte maschile dei popoli gettandole in pasto una contropartita: noi, le donne. Punto e basta.
Una sotto-umanità su cui essere sovrano, ai più diversi livelli, per non essere efficace come oppositore. Padrone in casa propria. Questo è il patto: a casa sua ogni uomo, anche il più miserabile, è Re. Che tentazione irresistibile.. e se ottengo questo regno privato, che mi importa della democrazia? e di dove va il mondo, verso che burroni sta precipitando? 
NON sottovalutiamo il potere di questo schema mentale, incoraggiato in mille modi e profondamente radicato a livello inconscio. E qui il discorso si chiude.


Solo se si comprende tutto questo, si comprende veramente la centralità del ruolo delle donne e del rapporto fra i sessi. E solo l'attenta considerazione di questo punto cruciale potrà portare davvero gli uomini al nostro fianco: per un progetto comune, nell'interesse di tutti. Anche noi donne dobbiamo smettere di cadere nella trappola per cui i generi siano "oggettivamente" contrapposti: la superstizione per cui i maschi si opporranno sempre a una vera valorizzazione del femminile. NON E' VERO. E' vero però che questa grande menzogna ancora predomina; tocca a noi smontarla.


Ok.. scusate se, leggendo questo pezzo, avrete l'impressione di sentir "ripetere" cose già dette. In effetti molti di questi concetti sono già espressi nel manifesto/progetto della Rete. Non è una svista, ma una scelta vera e propria: fatta anche per le ragioni espresse anche a questa pagina

Sono queste, per noi, le cose che stanno davvero alla base di tutto: dunque quelle che per prima cosa, e più di ogni altra, non ci stancheremo di ribadire.
   

1 commento:

  1. SENATRICE PUPPATO E L’ ART. 21 DELLA COSTITUZIONE.
    Art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”
    Quando nel marzo del 2013, Laura Puppato lo accusò di essere un piccolo ducetto , Flavio Zanonato, ora deputato al parlamento europeo affermò:
    “ Mi sembra giusto che la gente sappia che la Puppato non accetta le critiche e che non è affatto quella che sembra in televisione.”
    Sono stato denunciato da Puppato per averla diffamata con calunnie, il processo inizierà il 17 ottobre prossimo.
    La mia non è diffamazione personale, ma critica a comportamenti politici della senatrice Puppato, diffusa con i mezzi a disposizione di un cittadino. giornali online, social network, emails etc.,etc.. Ho aumentato la diffusione dopo che Puppato mi ha inviato a casa due volte il comandante dei carabinieri di Montebelluna, Arcidiacono per farmi cambiare idea e dopo la denuncia.
    Le mie critiche alla senatrice Puppato riguardano principalmente i seguenti punti:
    • La strumentalizzazione partitica dell’evento del Cansiglio il 9 settembre 2012. Puppato si presentò come oratrice unica e capogruppo del PD in Consiglio regionale Veneto. Fatto grave che ruppe l’unità delle forze antifasciste. Allego la mia lettera aperta dell’ anno scorso a Carlo Smuraglia e la sua risposta.
    • La sua performance come sindaco di Montebelluna. Tra l’altro fu denunciata al TAR dal WWF locale.
    • Quando nel luglio del 2011 il Consiglio Regionale Veneto si è pronunciato a favore della riconversione a carbone della centrale elettrica di Porto Tolle, Puppato capogruppo del PD non si è opposta come hanno fatto altri, per esempio Bertolissi eletto nella stessa lista, ma si è astenuta, facendo passare questo come una critica / atto di accusa alla politica veneta.
    • La legge 27/12 che permette al Movimento per la vita di entrare negli ospedali ottenne il voto favorevole da Puppato allora capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Veneto ( La commissione Sanità del Consiglio regionale poco tempo fa ha respinto il testo che autorizzava l' ingresso negli ospedali ad associazioni che si occupano di etica e salute. Il Movimento per la vita, innanzitutto. Così torna in giunta il regolamento della legge 27 approvata 2 anni fa. Una grande vittoria delle donne, una sconfitta per Puppato ).
    • L’ aver votato in Senato l’abolizione dell’art. 138 della Costituzione, dopo aver partecipato alcuni giorni prima, il 12 ottobre 2013 a Roma ad una manifestazione a sostegno carta costituzionale.
    • Il cambiare troppo spesso posizione. Puppattiana durante le primarie del PD del 2012 per ottenere la segreteria del partito e la presidenza del consiglio. Poi, via via, bersaniana, amica dei grillini,civatiana ed ora renziana.
    • L’ aver abbandonato per ben due volte il territorio dove era stata eletta, prima di terminare il suo mandato. Prima Montebelluna dove era sindaco,per diventare consigliere regionale veneta, poi il Veneto per diventare senatrice.

    Francesco Cecchini 21.06.2014


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